Pace Federico
                                    Ogni cosa aveva un colore. Un padre, un figlio e l'amore di chi resta
                                    Einaudi
                                    15,5
                              
                                    9788806267308
                                    0
                                    
                                    Super ET. Opera viva
                                
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                                    STUDI LETTERARI
                                
                                    Scienze sociali e umane
                                
                                
                                           
                               
                                
                                    Pace Federico
                                    Ogni cosa aveva un colore. Un padre, un figlio e l'amore di chi resta
                                    Editore: Einaudi
                                    Prezzo: 15,50 €
                                    Collana: Super ET. Opera viva
                                    
                                    
                                    Anno di pubblicazione: 2025
      
                                    Tipologia: Libro in brossura
                                    Scaffale: STUDI LETTERARI
                                    Settore: Scienze sociali e umane
                                    Pagine: 208
                                    EAN: 9788806267308
                                    
                                    
                                    
                                 
                             
                            
                         
                        Descrizione
                            Un viaggio struggente di scoperta e formazione alla ricerca del padre appena perduto e dell'evento che ne ha segnato la vita. L'atto d'amore di un figlio che trova la forza di trasformare quell'assenza da peso che schiaccia l'anima a nutrimento che la fortifica. «Anche se di mio padre so molto, c'è una cosa, forse la più importante di tutte, di cui non mi ha mai parlato. Qualcosa che, in un tempo distante, ha ferito e mutato per sempre la sua esistenza». Suo padre è morto da pochi mesi, quando Federico Pace sta lavorando all'opera del fotografo svizzero Werner Bischof. Mentre scorre le foto scattate in Olanda dopo la fine della Seconda guerra mondiale, scova una serie di ritratti molto diversi dagli altri. Tra questi, uno è un pugno nello stomaco: la foto di un bambino che somiglia al padre, soprattutto per via delle cicatrici che ne hanno sfigurato il volto. Parte da qui, da questa folgorazione, il viaggio di Pace. Va dove ha abitato suo padre, visita i posti che ha frequentato, contatta i suoi amici. Ne ripercorre la vita. Dai primi anni vissuti in un paesino dell'Agro Pontino al rapporto speciale con lo zio Manlio; dall'esplosione della mina che a cinque anni lo privò della vista ai mesi di degenza al Policlinico Umberto I di Roma; dagli anni all'Istituto Romagnoli per ciechi al riscatto di un uomo che si è conquistato un futuro laureandosi, innamorandosi, sposandosi. Allo stesso tempo, spinto dalla forza che hanno solo le entità evocate, Pace si mette sulle tracce del bambino della foto, che acquisisce un nome, Jo Corbey, e una vita tutta da scoprire e comprendere. Vittima anche lui, a Roermond, del colpo di coda della guerra: l'esplosione di una mina. Intrecciando i segni lasciati dal genitore insieme a quelli di Jo, quasi un gemello per destino e identità, Pace ricompone i pezzi della storia di suo padre. Gli restituisce così tenerezza e dignità, e trova finalmente una via tutta personale per congedarsi da lui, lasciarlo andare, e riconciliarsi con la sua perdita.